Replying to L'argomento in breve - secondo il mio modesto parere

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  1. Posted 13/12/2016, 12:12
    Il quarto governo non eletto VS Articolo 92 - la scuola può sconfiggere la discussione di opposizione



    L'idea di scrivere mi è "stranamente" venuta a seguito del bombardamento social-sociale sulla polemica sopracitata nel titolo. L'ennesimo argomento un po' flame e un po' vero ove entrambe le parti si scannano per conquistare l'ultimo commento. Ma io... io non capisco.
    Ci stiamo dividendo tra post che copia-incollano l'articolo 92 e indignazioni di stato sul quarto governo non eletto. Tutto ciò è delirante e alienante perché nessuna delle due istanze trova o propone un'analisi rispetto quello che è successo partendo dall'opinione pubblicata. E non cominciamo col dire che è facebook a scatenare polemiche e discorsi sul niente, perché facebook da solo non condivide e non scrive, la responsabilità come al solito è di chi usa e abusa delle possibilità di un mezzo. E se neghiamo questo allora i proibizionisti hanno ragione. Continuando, nel merito, trovo sia svilente allo stesso modo proporre in tutte le salse che il governo non è scelto dal popolo, lo sappiamo, non è questo il punto. Il punto è che non è giusto che il popolo non possa ribaltare la politica nel voler riconquistare la propria rappresentanza, che si crede (a buon ragione o meno) violata e drogata da interessi di potere. E questo non si può ignorare. Ignorare la voce palese del popolo è miope se si crede nella potenzialità della società di scegliere la propria classe politica. Non si può etichettare mezzo mondo sotto la voce: "ignoranti 2.0". Altrimenti finirà per dividerci nuovamente su una posizione e non su alcune soluzioni. Tuttavia non si può neanche accettare il parallelismo tra disagio economico/sociale e incapacità di decidere culturalmente considerando le scelte individuali. Non è accettabile in uno stato di diritto che chi non può permetterselo non può accedere a un livello di coscienza politica utile alla politica stessa, ovvero a un sistema di formazione/istruzione responsabile e in teoria gratuito (o pagato in quanto pubblico).
    Mi spiego meglio. C'è chi spiega i motivi di un NO referendario politico come sentimento negativo nei confronti di un ingiusto governo/parlamento evidentemente portato a usare la rappresentanza per restare al potere e non per portare avanti promesse politiche. Quindi io voto i miei rappresentanti mandandoli in parlamento, poi vedo che (causa legge elettorale e non) coloro che ho votato affinché mi rappresentassero, si riuniscono in nuovi partiti e aree politiche che alle elezioni non si sono presentate. L'inciucio non è obbligato, ma sta alla base del mantenimento del potere che sfrutta la rappresentanza, negandone di fatto i principi, quindi negando di fatto l'obbiettivo delle istituzioni, tra cui anche le regole del loro funzionamento. Mi sembra ovvio che la gente si incazzi e vuole un governo "votato". Per quanto sia un'espressione poco precisa, la sua caratterizzazione sociale non scompare o non diventa meno rilevante solo perché il modo nel dirlo sembra poco "intellettuale".
    Ora, posto che l'istanza, nei contenuti, è comprensibile, non si può ignorare che in generale la preparazione dei ragazzi nelle scuole e nelle università non è sufficiente nel formarli come cittadini politici (come individui che votano con tutte le conoscenze possibili che gli permettano di discernere fesserie da realtà e disagi sociali). Non si può negare il voto o sminuirlo solo se o perché proviene da classi disagiate o sententi tali. Ma alla possibilità che qualcuno effettivamente non sappia che non si elegge il governo direttamente solo perché non ha frequentato diritto a scuola, bisogna porvi rimedio.Tutti devono avere accesso agli elementi conoscitivi necessari per votare non trascinati da qualcuno, ma guidati anche in base alla propria formazione scolastica. Nessuna istanza popolare va ignorata o sminuita in quanto tale, ma bisogna allo stesso tempo offrire a tutti, indipendentemente dalla possibilità di pagarsele, le conoscenze fondamentali per la nostra crescita di cittadini. Perché la selezione di notizie tra quelle consultabili e quelle false si insegna a scuola, insegnando come si analizzano fonti storiche eterogenee. Dalla scuola inizia la vita culturale e lavorativa di un individuo. Una scuola pubblica, in cui tutti indistintamente hanno le stesse possibilità di accesso alla cultura, in cui gli insegnanti si guadagnano lo stipendio con la propria competenza e non grazie all'iscrizione al sindacato che li incatena per 30 anni alle scrivanie.
    La rivoluzione del sistema di istruzione sta alla base di qualsiasi cambiamento a lungo termine. Alla fine il conflitto sta anche bene, ma una consapevolezza sul voto è un diritto come la sua fattualità.
    Insomma, prendo il dibattito che ultimamente mi vedo brutalmente spammato in bacheca e lo uso per esprimere l'importanza di un cambiamento che possa dare più strumenti ai cittadini, considerando che la preparazione scolastica attuale è vecchia e/o mutilata.
    Tutto questo affinché si possano avere Sì e No meno attaccabili e unirci nella discussione tra i due. Se si va contro il potere ci si va insieme, sia i puristi che i corrotti sanno bene che dividere l'opinione pubblica è fondamentale per il rimescolamento della stessa classe dirigente al fine di mantenere stesse poltrone con diversi colori.


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